Manutenzione ordinaria e straordinaria: quali sono le differenze?
I due termini indicano diverse tipologie di lavori negli edifici sia privati che condominiali e vengono spesso usati insieme.
Ci sono differenze sostanziali, però, che è utile conoscere per sapere come affrontare una ristrutturazione, una modifica, un risanamento nella propria casa. Così è possibile capire quali sono i costi, i necessari permessi edilizi, i tempi di realizzazione e anche la possibilità di fruire dei bonus edilizi.
Per meglio comprendere gli ambiti di realizzazione, è opportuno fare riferimento al Testo Unico per l’Edilizia (D.P.R. 380/01). Nell’articolo 3 del Testo Unico, infatti, sono elencate 6 diverse categorie:
- Manutenzione ordinaria;
- Manutenzione straordinaria;
- Restauro e risanamento conservativo;
- Ristrutturazione edilizia;
- Nuova costruzione;
- Ristrutturazione urbanistica.
Per fruire dei bonus ristrutturazione, ad esempio, le prime 4 categorie sono quelle considerate utili.
La prima differenza sostanziale dipende al tipo di opere da realizzare: la manutenzione ordinaria non riguarda opere strutturali ma serve a mantenere in efficienza la struttura. La manutenzione straordinaria, invece, comprende gli interventi per riqualificare in modo sostanziale la casa con modifiche più evidenti.